“Sereno in volto, sorridente. Tutta un’altra storia rispetto all’ultima visita a Palermo di Zamparini. L’ultima volta del presidente in città è stata a inizio marzo, tre mesi fa. Il Palermo era in piena tempesta: Ia- chini diceva addio per la seconda volta nella stagione e arrivava Novellino, mentre Zamparini fuori dagli uffici dello stadio veniva contestato apertamente da alcuni tifosi. Dopo tre mesi e una salvezza ottenuta in extremis, è un Palermo che cerca di ricostruirsi. Una ricostruzione che ha gettato le basi con il ritorno di Rino Foschi come direttore sportivo e la conferma di Gianni Di Marzio come consulente personale del patron, ma che passa anche dagli incontri di questi giorni per la cessione della società, «Per la quale c’è il 90% di possibilità che avvenga», ha affermato ieri Zamparini al termine de suoi incontri in sede. Zamparini parla della sua squadra di collaboratori. Di Di Marzio. «col quale siamo amici da anni e lo ritengo come un fratello». E di Foschi, col quale è al lavoro per costruire il nuovo Palermo. «Ho fatto una riunione con lui e con Corti il suo osservatore. Abbiamo già delineato la squadra e stiamo cercando i 6-7 giocatori buoni che ci servono. Arriveranno — prosegue Zamparini – due centrocampisti forti da affiancare a quelli che già ci sono. tornerà Embalo dal Brescia e naturalmente anche Nestorovski che ha vinto il titolo di capocannoniere in Croazia. Cerchiamo poi anche una o due punte». Proprio il reparto offensivo sarà uno dei reparti sui quali ragionare Come ha spiegato lo stesso Zamparini, senza Vazquez adesso si ragiona su un possibile 4-3-3. Il presidente ha confermato l’addio di Djurdjevic e la necessità di mandare a giocare altrove con continuità Bentivegna, mentre sono ancora da definire i destini di Quaison e Gilardino, quest’ultimo legato ai rosanero da un contratto pesante fino al 2018. «La permanenza di Gila dipenderà da Foschi e Ballardini. Abbiamo alcuni giocatori importanti dalla primavera e tra questi a me piace molto l’attaccante Lo Faso. Su Quaison, quando arriva un allenatore, pensa che sia una certezza, uno dei più forti, ma se arriva un’offerta buona può andare via. I suoi procuratori sono miei amici non ci sono problemi». Zamparini, poi, prova a fare chiarezza su tutta la vicenda Ballardini. Sul rapporto tra lui e il tecnico e tra lo stesso allenatore e Foschi, ribadendo che, malgrado quello che si sente in giro i due hanno appianato le divergenze del passato. Insomma, a meno di clamorosi colpi di scena, l’allenatore della prossima stagione è Ballardini. «Foschi e Ballardini hanno fatto pace, abitano a dieci chilometri di distanza e stanno lavorando sulla nuova squadra. Ho tenuto Ballardini — spiega Zamparini – perché ha fatto bene e conosce la squadra». Stando alle parole del numero uno di viale del Fante, dunque, il treno è partito e quelli citati sono i passeggeri a bordo per dare forma al nuovo Palermo. Nel mezzo però ci sono gli incontri per la cessione della società. «Ho due incontri in settimana abbiamo preparato il budget e abbiamo lavorato sulla situazione patrimoniale. lo spero di incontrare Viola ma se lui continua a smentire, perché dovrei confermare io? Non ho contatti solo con loro comunque anche con altri gruppi. Cedo, comunque, il Palermo al 90% ma non sarà una trattativa velocissima. Anche se non la cedo, però, non sarò più io il presidente»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.
Fonte: ilovepalermocalcio.com