La lapide dedicata a Ciro Esposito a Tor di Quinto l'aveva presa un tifoso veronese per ripulirla. A comunicarlo è l’associazione Ciro Vive, che placa gli animi dopo le polemiche dei giorni scorsi in seguito al raid vandalico che aveva danneggiato con vernice la targa in memoria del supporter azzurro. In realtà il tifoso veronese voleva rimuovere la targa per ripulirla e aveva invitato rappresentanti delle altre tifoserie a fare una colletta per ripristinarla e rimetterla al suo posto. Ma l’altro tifoso che aveva apposto la lapide ne ha fatta produrre un'altra e l’ha riposta oggi sulla carreggiata a pochi passi dall’Olimpico.
«Quello che vogliamo segnalare - fanno sapere dall’associazione Ciro Vive - è che il messaggio di mamma Antonella e papà Giovanni sta arrivando al cuore e alla mente delle persone, come anche dei tifosi che sono i primi messaggeri di condivisione e partecipazione. Abbiamo invitato anche sulla pagina Facebook dell'associazione, voluta fortemente da Antonella Leardi, la mamma di Ciro, a non generalizzare: "Non facciamo di tutta l'erba un fascio. Chi ha fatto ciò è semplicemente un essere ignobile e senza anima come d'altronde chi ha sparato. Sicuramente non è colpa di chi veste o porta colore e bandiera calcistica diversa che sia romano, napoletano o milanese. Non vuol dire che sono tutti mostri”. La pagina e l'associazione sono nate per sensibilizzare giovani e adulti - prosegue la nota dell’associazione - alla lotta alla violenza che non è solo quella materiale o con armi, ma quella che è più profusa ed è quella verbale. Forse non tutti possono condividere il nostro progetto e le nostre parole, ma vi assicuriamo che per noi già ogni giorno è difficile vivere senza un pezzo importante della nostra vita qual era Ciro, ma con la violenza non si va da nessuna parte. Continueremo con l'aiuto dei media e delle istituzioni a fare il nostro percorso di dignità ed umiltà nel rispetto di tutti e di tutto, mentre la magistratura continuerà nel suo cammino di giustizia. Il bello di tutto questo è proprio il messaggio arrivato a tanti. C'è ancora molto da lavorare ma l'associazione Ciro Vive onlus continuerà il suo percorso di sensibilizzazione alla lotta alla violenza ed alla legalità attraverso i suoi progetti nelle scuole, nelle carceri, a manifestazioni ed eventi sempre e solo con il cuore e l'amore che mamma Antonella e papà Giovanni avrebbero dovuto dedicare al figlio Ciro e che stanno riversando sui tantissimi giovani che si sono affiancati loro e che incontrano ogni giorno».
Fonte: Tuttonapoli.net